Genesi 37:3

Capitolo 37

Giuseppe è il prediletto di Giacobbe ma è odiato dai suoi fratelli Gen 37:1-4

I sogni di Giuseppe Gen 37:5-11

Giacobbe manda Giuseppe a visitare i suoi fratelli, essi tramano la sua morte Gen 37:12-22

I fratelli di Giuseppe lo vendono Gen 37:23-10

Giacobbe ingannato, Giuseppe venduto a Potifar Gen 37:31-36

Versetti 1-4

Nella storia di Giuseppe vediamo qualcosa di Cristo, umiliato prima ed esaltato poi. Mostra anche la moltitudine dei cristiani che devono attraversare molte tribolazioni prima di entrare nel regno celeste. Non c'è nessuna altra storia come questa che illustri i diversi meccanismi della mente umana nel concepire propositi buoni e cattivi e impariamo pure lo strano modo che Dio usa per adempiere i suoi scopi. Sebbene Giuseppe fosse molto caro a suo padre, egli non fu comunque cresciuto nell'ozio. Non amano veramente i loro figli coloro che non li spronano ad essere attivi, a mettersi al lavoro e a sostenere privazioni. Il coccolare i figli è a ragione chiamata la loro rovina. Coloro che vengono educati a non fare niente probabilmente saranno dei buoni a nulla. Ma Giacobbe volle manifestare la sua predilezione facendolo vestire meglio degli altri suoi figli. È sbagliato che i genitori facciano particolarismi tra i figli, a meno che non ci sia un grave motivo. Quando i genitori fanno differenze, i figli lo notano subito e questo porta a liti in famiglia. I figli di Giacobbe agirono in quel modo di nascosto ma non avrebbero osato farlo a casa in sua presenza. Giuseppe fece a suo padre un resoconto della loro condotta cattiva affinché egli potesse riprenderli, non come un pettegolo per seminare discordie ma come un fratello fedele.

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